Metastasi cerebrali e leptomeningee dei tumori solidi - 01/01/01
Clinique neurologique
Philippe Cornu : Professeur des Universités, praticien hospitalier
Service de neurochirurgie, bâtiment Babinski
Clinique neurologique, division Mazarin, service de neurologie (Pr Brunet), division Mazarin. Groupe hospitalier Pitié-Salpêtrière, 47-83, boulevard de l'Hôpital, 75013 Paris France
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Riassunto |
Si stima che il 25% dei pazienti affetti da neoplasia sviluppa metastasi cerebrali. Il cancro del polmone e della mammella rappresentano più della metà dei tumori primitivi. Il trattamento delle metastasi cerebrali è palliativo. Comporta miglioramenti in tre pazienti su quattro prolungando a volte la durata della vita, migliorandone la qualità. Nella metà dei casi, il beneficio persiste fino al decesso del paziente, dovuto il più delle volte, all'evoluzione del tumore primitivo. La metastatizzazione sistemica del cancro limita così il beneficio delle terapie specifiche delle metastasi cerebrali (chirurgia, radioterapia) e sottolinea la necessità di porre il problema del trattamento delle metastasi cerebrali in termini di qualità della vita. Il ruolo della chemioterapia, rimasto a lungo in secondo piano per questa indicazione, merita di essere rivalutato. La radiochirurgia rappresenta per ora la risorsa terapeutica più promettente nel trattamento delle metastasi cerebrali; la sua indicazione nella strategia terapeutica rimane da definire. Le meningiti carcinomatose complicano l'evoluzione dei tumori in meno del 5% dei casi. La prognosi rimane infausta nonostante la terapia combinata con chemioterapia e radioterapia.
Parole chiave : metastasi, meningite carcinomatosa, radiochirurgia, cancro della mammella, melanoma, carcinoma polmonare a piccole cellule
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