Rieducazione e riabilitazione dell'emiplegia vascolare. Revisione della letteratura - 01/01/06
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Riassunto |
L'accidente vascolare cerebrale (AVC) è la terza causa di mortalità e la prima causa di handicap nei paesi civili. Secondo i dati dell'INSEE (1999) l'offerta di cure in Francia è inferiore ai bisogni, con importanti disparità interregionali. I dati della letteratura attestano un effetto benefico della rieducazione, tanto più quando viene iniziata precocemente: miglioramento del recupero funzionale, dell'autonomia negli atti della vita quotidiana, delle funzioni visuopercettive, della prevalenza del ritorno a casa e della riduzione della durata del soggiorno in istituzione. L'effetto sembra essere minore sulle variabili motorie, cognitive e del linguaggio. Non è stato invece possibile dimostrare fino ad oggi la superiorità di una tecnica di rieducazione su un'altra; occorre valutare in modalità prospettica le nuove tecniche. Resta da precisare l'effetto della rieducazione sulla qualità della vita. L'impatto delle prese in carico da parte delle strutture alternative all' ospedalizzazione completa sembra interessante, ma richiede un approfondimento. Il grado di recupero funzionale, la probabilità di ritorno e di permanenza a domicilio sono indiscutibilmente condizionati da una presa in carico globale coordinata e specializzata, sia in ambiente istituzionale che a domicilio. Il miglioramento in termini di mortalità, di morbidità, di dipendenza dipende da una migliore prevenzione, da nuove tecniche di cura, ma anche da una nuova organizzazione della presa in carico: creazione di unità neurovascolari, di unità neurovascolari di rieducazione, di equipe mobili specializzate, di percorsi di cure specifici e coordinati.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Emiplegia vascolare, Rieducazione, Riabilitazione, Percorsi, Rete di cure
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