Generalità sulla chirurgia di exeresi dei cancri del colon. Problemi tecnici generali e strategia terapeutica - 19/01/07
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Riassunto |
Con i suoi 36.000 nuovi casi all'anno e i suoi 16.000 decessi il cancro colorettale (che comprende il 65% di cancri del colon) è un problema di sanità pubblica. La diagnosi viene eseguita in uno stadio troppo tardivo: lo screening con Hemoccult® dovrebbe permettere di scoprire i cancri del colon in uno stadio precoce, permettendo la guarigione con la sola chirurgia. Uno dei fattori prognostici principali è la qualità dell'exeresi chirurgica. Il rispetto delle corrette regole oncologiche nell'asportazione, in modo da asportare un numero sufficiente di linfonodi, è in grado di migliorare la prognosi a prescindere dalla via d'accesso (laparoscopica o laparotomica). Da molti anni la chemioterapia adiuvante ha dimostrato la propria efficacia negli stadi III (N+). Resta oggetto di discussione negli stadi II (N). Gli standard terapeutici sono evoluti con la comparsa di nuove molecole efficaci. Gli anticorpi monoclonali, che hanno provato la loro efficacia in situazioni di metastasi, verranno testati anche nel ruolo di adiuvanti. Questi trattamenti adiuvanti però, tossici e costosi, non dovrebbero essere impiegati per rimediare a un intervento chirurgico inadeguato e incompleto.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Cancro del colon, Chemioterapia, Laparoscopia, Metastasi epatiche
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