Come i danni motori o sensoriali che conseguono a una lesione cerebrale, i deficit cognitivi costituiscono un reale ostacolo al recupero funzionale e limitano considerevolmente le possibilità di reinserimento socio-professionale. Il bilancio neuropsicologico consente non soltanto di valutare questi disturbi, la loro gravità e la natura dei sottosistemi del trattamento dell'informazione difettosi, ma consente anche di mettere in evidenza le capacità preservate al fine di orientare la presa in carico e di ottimizzare il recupero delle funzioni deficitarie. Il capitolo sulla valutazione delle funzioni superiori consente di affrontare delle nozioni importanti in neuropsicologia. Non si tratta di presentare un bilancio neuropsicologico esauriente perché ogni valutazione è specifica, ma questa esposizione mira per ogni grande sistema di funzionamento cognitivo (linguaggio, memoria, funzioni esecutive ecc.) a dare degli elementi fondamentali e dei principi generali di valutazione. Questo capitolo insiste soprattutto sulle procedure specifiche del clinico che conduce, come un ricercatore, un esame motivato sul piano teorico. Per comprendere meglio la logica della valutazione di ognuna delle facoltà cognitive presentate, vengono richiamati alcuni elementi teorici ed esposti uno o più modelli cognitivi di riferimento. L'obiettivo non è quello di stabilire un catalogo dei differenti test neuropsicologici, ma soltanto di ricordare i principali strumenti di valutazione, senza entrare nei dettagli metodologici ma insistendo maggiormente sulle specificità e i limiti di ogni test.