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Physiologie de la médullosurrénale - 03/05/07

[10-014-C-10]  - Doi : 10.1016/S1155-1941(07)43048-7 
Y. Tanguy : Doctorant, Y. Anouar  : Directeur de recherche INSERM
INSERM U413, IFRMP23, laboratoire de neuroendocrinologie cellulaire et moléculaire, Université de Rouen, 76821 Mont-Saint-Aignan, France 

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Résumé

La médullosurrénale est un tissu neuroendocrine constitué de cellules dites chromaffines, qui dérivent de la crête neurale, au même titre que les neurones du système nerveux sympathique. Les cellules chromaffines synthétisent et sécrètent les catécholamines adrénaline et noradrénaline, des neuropeptides et des granines, dans des conditions de stress physique ou psychologique. Les catécholamines jouent un rôle important dans la physiologie du système cardiovasculaire et dans le métabolisme des glucides et des lipides. L'adrénaline et la noradrénaline agissent sur les différentes cellules cibles via les récepteurs adrénergiques et β, dont neuf isoformes distinctes ont été caractérisées. Des agonistes et antagonistes agissant sur ces différents sous-types de récepteurs ont été développés afin de moduler pharmacologiquement les activités des catécholamines telles que la vasoconstriction, la stimulation cardiaque, la bronchodilatation ou la lipolyse. Une trop forte sécrétion d'adrénaline et de noradrénaline peut entraîner des effets indésirables tels que l'hypertension artérielle. Cette situation est observée dans le cas du phéochromocytome, une tumeur bénigne ou maligne qui se développe aux dépens des cellules chromaffines.

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Mots clés : Médullosurrénale, Cellules chromaffines, Catécholamines, Neuropeptides, Granines, Récepteurs adrénergiques, Phéochromocytome

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