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Cétoacidose diabétique - 03/05/07

[10-366-H-10]  - Doi : 10.1016/S1155-1941(07)44617-0 
S. Kury-Paulin , V. Cachot, A. Penfornis
Service de diabétologie-endocrinologie, Hôpital Jean Minjoz, 1 boulevard Fleming, 25000 Besançon, France 

Auteur correspondant.

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Résumé

La cétoacidose diabétique est une complication aiguë du diabète qui survient le plus souvent chez les patients diabétiques de type 1, mais pouvant survenir également chez les diabétiques de type 2, notamment les patients noirs africains. Cette complication se caractérise par une hyperglycémie, une cétose et une acidose. Son pronostic peut être sévère avec un taux de mortalité estimé à 5 %. La physiopathologie est liée à la combinaison de deux anomalies : une insulinopénie (favorisée par une éventuelle infection, une prise médicamenteuse ou une pathologie endocrinienne, etc.) et une élévation des hormones de la contre-régulation. D'un point de vue clinique, l'évolution est marquée par deux étapes : une phase de cétose simple, suivie de la phase d'acidocétose, dont le diagnostic repose sur des analyses sanguine et urinaire mettant en évidence une hyperglycémie, une cétonémie et une cétonurie. Le pH artériel, le taux de bicarbonates et l'osmolalité plasmatique confirment le diagnostic. Le traitement repose sur l'insulinothérapie, la réhydratation et la correction des troubles hydroélectrolytiques (en particulier du potassium). Les complications de la cétoacidose diabétique, comme l'oedème cérébral et de l'hypokaliémie, résultent le plus souvent d'un traitement mal conduit. Pour conclure, la cétoacidose diabétique, en survenant dans la majorité des cas chez des patients diabétiques connus, pourrait être largement prévenue par la réalisation d'un diagnostic précoce et l'éducation des patients diabétiques de type 1.

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Mots clés : Hyperglycémie, Cétose, Acidose, Potassium, Œdème cérébral

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