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Prothèses digestives - 27/07/07

[9-013-N-10]  - Doi : 10.1016/S1155-1968(07)46563-4 
R. Laugier , N. Tuvignon
Service d'hépato-gastro-entérologie et oncologie digestive, Hôpital de la Timone, 264, rue St-Pierre, 13385 Marseille, France 

Auteur correspondant.

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Résumé

Les prothèses digestives sont des dispositifs implantables, dont le rôle est de reperméabiliser le tractus digestif obstrué par un processus pathologique quelconque. Ce type de traitement existe depuis assez longtemps mais était limité par des difficultés techniques qui rendaient leur largage difficile avec des risques certains de migration et de perforation. L'apparition des prothèses métalliques autoexpansives non couvertes puis couvertes a complètement changé nos pratiques endoscopiques. Ces prothèses sont plus faciles à poser, plus sûres et d'indications plus larges : oesophage, estomac, duodénum, grêle, rectum et côlon. Ces dispositifs peuvent être largués chaque fois qu'une sténose est accessible à l'endoscope, car ils se posent à travers le canal opérateur. Lorsque l'anatomie le permet, des prothèses de plus grand diamètre peuvent être posées à partir d'un porteur dont la rigidité et la taille guident les indications : oesophage ou rectum. Le développement de prothèses plastiques autoexpansives permet maintenant d'envisager de nouvelles possibilités thérapeutiques pour des sténoses bénignes, dans la mesure où ces dispositifs sont extirpables. Les prothèses digestives permettent d'éviter des interventions endoscopiques à répétition ou des interventions chirurgicales en fin de vie pour des patients en situation tout à fait palliative. Leur simplicité de mise en oeuvre et le service qu'elles nous rendent expliquent leur développement rapide.

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Mots clés : Prothèse digestive, Prothèses métalliques autoexpansives, Prothèses plastiques autoexpansives, Sténose

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