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Anestesia del lattante e del bambino - 15/02/12

[36-640-A-20]  - Doi : 10.1016/S1283-0771(12)60712-9 
V. Guellec, G. Orliaguet

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Riassunto

La mortalità legata all'anestesia è considerevolmente diminuita nel corso degli ultimi 30 anni, tanto nel bambino che nell'adulto, con una riduzione di un fattore 10 solo durante gli ultimi 10 anni. Questo miglioramento è dovuto a numerosi fattori, tra cui fattori umani, materiali (miglioramento delle apparecchiature e del monitoraggio), farmacologici (per esempio, sostituzione dell'alotano con il sevoflurano) e organizzativi (implementazione degli schemi regionali di organizzazione delle cure [SROS] di terza generazione per la chirurgia del bambino e dell'adolescente). Tuttavia, la morbilità legata all'anestesia resta ancora troppo elevata e si osserva soprattutto nei bambini più giovani (meno di 3 anni e, soprattutto, lattante di meno di 1 anno). Dei lavori sulla morbimortalità hanno permesso di conoscere meglio i fattori di rischio propri del bambino e di definire delle strategie appropriate per prevenirli. Agli sforzi dedicati a migliorare la sicurezza perioperatoria dei pazienti fanno ormai seguito degli sforzi volti a migliorare il benessere dei bambini. Tra i principali assi di lavoro su questo tema si trovano la prevenzione e la terapia della dolore e dei vomiti postoperatori. Il miglioramento dell'insieme del processo di gestione dei bambini passa, in particolare, attraverso un'attenta adesione alle raccomandazioni delle società scientifiche (Société française d'Anesthésie-Réanimation [SFAR] e Association des anesthésistes-réanimateurs d'expression française [ADARPEF]), contemporaneamente all'attuazione di una valutazione delle pratiche professionali, per le quali il Collège français des anesthésistes-réanimateurs (CFAR) propone numerosi referenziali.

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Parole chiave : Analgesia, Intubazione, Infusione, Pediatria


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