Pancreatectomie cefaliche e istmiche con conservazione duodenale - 16/03/12
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Riassunto |
La duodenopancreatectomia cefalica (DPC), un tempo indicata soprattutto per dei tumori periampollari invasivi, è attualmente considerata un intervento «pesante», talvolta eccessivo, per delle malattie benigne (pancreatite cronica) o di malignità ridotta (principalmente cistoadenoma e tumore endocrino). La DPC si caratterizza, in effetti, per una dissezione vascolare importante, una mortalità «inevitabile» dell'1-2%, anche nei centri specializzati, e dei disturbi funzionali immediati e a distanza. Una parte di questi disturbi funzionali (insufficienza esocrina, diarrea) è legata alla soppressione del duodeno e/o della continuità tra la testa del pancreas e il duodeno e alla modificazione della continuità bilio-digestiva. Questi inconvenienti della DPC hanno portato allo sviluppo di nuove tecniche di pancreatectomia che risparmiano il duodeno.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Pancreatectomia subtotale, Conservazione duodenale, Pancreatectomia cefalica, Intervento di Beger, Pancreatectomia mediana, Anastomosi pancreaticodigestiva
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