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Ototoxicité médicamenteuse - 08/08/12

[20-184-B-10]  - Doi : 10.1016/S0246-0351(12)39238-6 
D. Dulon a, I. Mosnier b, c, d, D. Bouccara b, c,
a Équipe neurophysiologie de la synapse auditive, Unité mixte de recherche, Inserm U587 et Université Bordeaux Segalen, Institut des neurosciences de Bordeaux, Centre hospitalier universitaire Pellegrin, place Amélie-Raba-Léon, 33076 Bordeaux, France 
b Service d'oto-rhino-laryngologie, Hôpital Beaujon, AP-HP, 100, boulevard du Général-Leclerc, 92118 Clichy cedex, France 
c Laboratoire UMR-S 867, 75018 Paris, France 
d Consultation d'oto-rhino-laryngologie, Hôpital Louis Mourier, AP-HP, 178, rue des Renouillers, 92701 Colombes cedex, France 

Auteur correspondant.

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Riassunto

Différents médicaments ont une toxicité potentielle pour l'oreille interne, se traduisant par des symptômes auditifs : acouphènes, surdité de perception atteignant les fréquences aiguës et troubles de l'équilibre. Les atteintes sont le plus souvent irréversibles et bilatérales, mais des atteintes unilatérales ont été décrites. Les principaux médicaments sont les antibiotiques aminosides et macrolides, l'aspirine et les salicylés, les diurétiques de l'anse, certains antimitotiques (sels de platine). Ces atteintes sont le plus souvent initialement latentes, d'où l'intérêt de leur dépistage en cas d'exposition à un médicament potentiellement ototoxique, ce d'autant qu'il existe des facteurs aggravants potentiels, en particulier une insuffisance rénale. Les mécanismes physiopathologiques en cause pour les antibiotiques aminosides, y compris les facteurs génétiques impliqués, sont développés. Des travaux récents portent sur le développement de thérapeutiques à visée protectrice de l'oreille interne.

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Mots-clés : Ototoxicité, Sels de platine, Aminosides, Dépistage surdité, Acouphènes


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