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Conduite à tenir devant une hyperéosinophilie - 17/09/12

[8-003-U-10]  - Doi : 10.1016/S1166-8598(12)26113-7 
H. Savini , F. Simon
Service de pathologie infectieuse et tropicale, Hôpital d'instruction des Armées Laveran, 4, boulevard Alphonse-Laveran, BP 60149, 13384 Marseille cedex 13, France 

Auteur correspondant.

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Riassunto

L'hyperéosinophilie (HE) sanguine, définie par la présence de plus de 0,5 G de polynucléaires éosinophiles (PE) par litre de sang, peut résulter de différents mécanismes et parfois induire des lésions viscérales graves par toxicité tissulaire. La démarche diagnostique impose d'identifier les situations d'urgence redevables d'une prise en charge spécialisée précoce. Plus souvent, une HE sanguine est découverte chez un sujet asymptomatique imposant une enquête étiologique pragmatique. La recherche est axée sur les causes les plus fréquentes : helminthoses, allergies, iatrogénie. L'éosinophilie sanguine est parfois satellite d'une affection patente ou d'une atteinte d'organe cible par migration anormale des éosinophiles. La stratégie intègre plusieurs lignes d'examens paracliniques, voire des actions thérapeutiques. Le recours à des tests de biologie moléculaire améliore la démarche diagnostique en identifiant précocement les hémopathies orientant vers des traitements spécifiques innovants.

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Mots-clés : Hyperéosinophilie, Helminthoses, Allergie, Syndrome hyperéosinophilique essentiel, Voyageurs, Leucémie à éosinophiles


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