Chirurgia delle complicanze delle pancreatiti acute - 20/02/13
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Riassunto |
Le pancreatiti acute gravi si caratterizzano per l'esistenza di tre fasi: una fase precoce, dove la risposta sistemica infiammatoria preponderante si accompagna a insufficienze d'organo e dove le colate di necrosi si costituiscono ma sono, di solito, sterili, una fase intermedia oltre una quindicina di giorni dopo l'inizio della malattia, che comporta un rischio di infezione delle colate di necrosi, e una fase tardiva, parecchie settimane dopo l'inizio della malattia, dove possono svilupparsi delle pseudocisti. Nella fase precoce della pancreatite, sul pancreas l'astensione chirurgica è la regola, tuttavia molteplici complicanze viscerali possono richiedere una chirurgia in urgenza: necrosi intestinale, emorragia e sindrome del compartimento addominale. La seconda fase è quella del trattamento delle colate di necrosi infetta. Le necrosectomie devono essere limitate alla rimozione dei frammenti necrotici che si distaccano spontaneamente. Esse sono realizzate mediante accessi e mezzi adeguati al grado di setticità e di gravità del paziente e alla localizzazione delle lesioni. Questa seconda fase può richiedere una gestione multidisciplinare radiologica, chirurgica e, a volte, endoscopica, se possibile con tecniche mini-invasive o, in caso contrario, convenzionali, mediante laparotomia o accesso retroperitoneale. La terza fase, quella del trattamento delle pseudocisti sintomatiche, è in prima intenzione endoscopica.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Pancreatite acuta, Necrosectomia, Retroperitoneoscopia, Chirurgia mini-invasiva, Sindrome del compartimento addominale, Pseudocisti
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