Tecnica e risultati del prelievo del linfonodo sentinella nei cancri del collo e del corpo dell'utero - 20/11/13
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Riassunto |
La biopsia del linfonodo sentinella è una metodica diagnostica che permette il prelievo linfonodale mirato delle prime stazioni linfonodali di un tumore, rappresentativo dei linfonodi a valle. Questa tecnica si sviluppa da una decina di anni nei cancri dell'utero, per i quali lo status linfonodale è un fattore prognostico principale. I suoi obiettivi principali sono di ridurre la morbilità degli svuotamenti completi, di individuare dei territori di drenaggio inattesi e, anche, di realizzare un'ultrastadiazione linfonodale. La tecnica di rilevamento combinata, con coloranti e isotopi, è quella che apporta i migliori risultati in termini di tasso di individuazione. I dati della letteratura sulla biopsia del linfonodo sentinella nei cancri del collo precoci hanno dimostrato ampiamente la sua fattibilità. I tassi di individuazione sono molto buoni, come anche il suo valore diagnostico. La tecnica permette di realizzare un'ultrastadiazione linfonodale evidenziando delle micrometastasi. Il prelievo del linfonodo sentinella è realizzabile anche nei cancri dell'endometrio, con, tuttavia, dei tassi di individuazione e di falsi negativi molto variabili secondo le casistiche, influenzati soprattutto dalla via di iniezione. Se l'iniezione intratumorale, realizzata soprattutto mediante isteroscopia, è quella che permette di evidenziare meglio il vero drenaggio linfatico del tumore, la sua attuazione è, tuttavia, assai poco riproducibile.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Cancro del collo uterino, Cancro dell'endometrio, Biopsia del linfonodo sentinella, Linfoscintigrafia, Individuazione intraoperatoria
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