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Raideurs du coude - 30/01/14

[44-329]  - Doi : 10.1016/S0246-0467(13)61751-1 
P. Mansat , N. Bonnevialle
 Service d'orthopédie-traumatologie, Hôpital universitaire de Toulouse-Purpan, place du Docteur-Baylac, 31059 Toulouse, France 

Auteur correspondant.

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Riassunto

Les raideurs du coude représentent un problème très fréquent. L'étiologie et les mécanismes physiopathologiques vont déterminer leur prise en charge et leur pronostic. Il s'agit de la complication la plus fréquente des traumatismes du coude. Toutefois, ces raideurs peuvent également compliquer l'évolution d'une arthrose primitive ou être un facteur inaugural d'une arthrite inflammatoire. Elles peuvent apparaître à la suite d'une immobilisation prolongée, d'une brûlure, ou dans les suites d'un traumatisme crânien. L'objectif thérapeutique réside dans leur prévention. Lorsque cette complication est présente, un bilan diagnostique complet est essentiel pour offrir au patient le traitement le plus adapté à son type de raideur. Le traitement non chirurgical donne parfois de bons résultats lorsque la raideur est récente ; cependant, son efficacité est peu prédictible. Devant l'échec du traitement non chirurgical, une arthrolyse arthroscopique ou conventionnelle peut être proposée lorsque le cartilage articulaire est préservé. Cependant, en cas d'atteinte articulaire étendue, une arthroplastie d'interposition ou la mise en place d'une prothèse totale de coude doivent être discutées.

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Mots-clés : Coude, Raideur, Arthrolyse, Arthroscopie, Prothèse de coude


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