Gestione e rieducazione delle lesioni nervose periferiche - 03/04/14
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Riassunto |
La gestione e la rieducazione delle lesioni nervose periferiche richiedono una stretta collaborazione tra chirurgo e rieducatore, entrambi specializzati, l'uno in microchirurgia e l'altro in rieducazione sensitivomotoria. Sul piano chirurgico, le lesioni dei nervi periferici devono essere riparate sotto ingrandimento ottico, o con sutura diretta o con trapianto o guida di ricrescita nervosa. Un'immobilizzazione dopo la riparazione chirurgica è raccomandata per tre settimane. La valutazione interessa soprattutto la sensibilità e la motilità. Per la sensibilità, si ricercano i territori ipo- o disestesici e se ne definisce il deficit, in particolare con dei test di discriminazione. Per la motilità, si ricercano i muscoli colpiti e se ne quantifica il deficit con una quotazione muscolare evolutiva. Sul piano della rieducazione, il mantenimento del trofismo muscolare e della flessibilità articolare è il primo obiettivo. Secondariamente, la rieducazione diviene più complessa e si intensifica in funzione dei progressi sensitivi e motori, fino al momento del reinserimento. L'ideale è il ritorno allo stato precedente. Quando non è possibile, si fa di tutto per recuperare un'attività professionale compatibile con le nuove attitudini del paziente. La prognosi è, di solito, buona, ma esistono spesso delle sequele funzionali sensitive e/o motorie di cui si deve tenere conto per realizzare un reinserimento socioprofessionale ottimale.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Nervo, Sutura nervosa, Innesto nervoso, Iposensibilità, Paralisi, Destrezza
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