Anestesia del paziente alcolista - 15/04/15
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Riassunto |
La dipendenza dall'alcol ha dei punti in comune con le altre dipendenze comuni, in quanto pone all'anestesista-rianimatore dei problemi preoperatori (non osservanza della sospensione della sostanza), intraoperatori (ipermetabolismo o ritardo di risveglio) e postoperatori (sindromi deliranti, infezioni, ecc.). Tuttavia, la dipendenza dall'alcol se ne differenzia in due punti: la sua estrema frequenza (quasi un uomo ospedalizzato su quattro) e le sue ripercussioni dimostrate sulla mortalità e sulla morbilità perioperatorie. L'intossicazione etilica cronica si traduce in alterazioni che colpiscono numerosi sistemi. Le conseguenze neurologiche sono principalmente la polineuropatia e l'encefalopatia di Gayet-Wernicke per carenza in tiamina. La ripercussione epatica può essere minore (steatosi) o grave (epatite alcolica acuta), portando alla cirrosi epatica, dalla prognosi infausta. Gli effetti cardiovascolari sono sottostimati. La cardiomiopatia alcolica si traduce in un'alterazione della contrattilità, a cui l'organismo risponde con un'ipersecrezione di catecolamine, all'origine di disturbi del ritmo cardiaco e di un aumento dell'incompetenza miocardica. Il beriberi cardiaco è più raro. La ripercussione nutrizionale spiega una gran parte delle complicanze neurologiche, cardiache, infettive e muscolari. L'etilismo espone in particolare alla carenza in vitamina B1 (tiamina) e in fosforo. Conseguentemente, l'anestesia del paziente etilista cronico richiede una valutazione preoperatoria accurata delle conseguenze dell'intossicazione e la prescrizione rapida di una supplementazione nutrizionale. L'intossicazione etilica acuta (IEA) è divenuta un fenomeno sociale importante, in particolare negli adolescenti. Senza specificità, è la patologia traumatica che li conduce, il più delle volte, al Pronto Soccorso ospedaliero. Le anestesie in urgenza realizzate in un contesto di IEA interessano spesso dei pazienti ipovolemici, affetti da ipocontrattilità cardiaca e a stomaco pieno. Nei giovani, è indispensabile una gestione psichiatrica prima della dimissione dall'ospedale. Le complicanze si verificano soprattutto nella fase postoperatoria, in parte a causa dei deficit in tiamina e fosforo. La comparsa di una sindrome di astinenza è frequente e può essere mortale, in particolare in caso di delirium tremens. Il trattamento migliore delle complicanze postoperatorie è certamente preventivo, ma può essere insufficiente. Il trattamento curativo può giustificare da solo un ricovero in rianimazione. I mezzi farmacologici fanno ricorso ai carbammati, ai neurolettici, alle benzodiazepine o alla clonidina. La somministrazione di alcol è da proscrivere a causa del rischio di epatite alcolica acuta. La gestione dei pazienti cirrotici non è descritta in questo articolo.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Anestesia, Alcol, Intossicazione alcolica cronica, Delirium tremens
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