I disturbi motori esofagei si manifestano con una disfagia e/o con dei dolori toracici. Il bilancio iniziale comporta un'endoscopia esofago-gastro-duodenale e, in caso di dolori toracici, un bilancio cardiaco. La manometria esofagea è l'esame chiave poiché permette di identificare la natura del disturbo motorio. Il transito esofago-gastro-duodenale ha un ruolo per valutare la ripercussione dei disturbi motori sulla clearance esofagea. L'acalasia è il disturbo motorio esofageo caratterizzato meglio. Si tratta di un difetto di rilassamento della giunzione esofagogastrica associato a una mancanza di contrazione esofagea normale al momento delle deglutizioni. Essa è dovuta alla perdita dei plessi nervosi inibitori a livello esofageo. Il trattamento si basa sulla rimozione dell'ostruzione funzionale della giunzione esofagogastrica o mediante dilatazione endoscopica o mediante miotomia chirurgica o endoscopica. I disturbi motori esofagei ipertensivi comportano gli spasmi esofagei, «l'esofago a martello pneumatico» e «l'esofago schiaccianoci». Questi tipi di disturbi possono essere secondari a un ostacolo della giunzione esofagogastrica, a un reflusso gastroesofageo (RGE) e a un'esofagite a eosinofili o essere idiopatici. Il trattamento mira a ridurre il vigore delle contrazioni in maniera farmacologica (nitroderivati, calcioantagonisti e, a volte, antidepressivi) o mediante iniezione di tossina botulinica nell'esofago o, in rari casi, mediante miotomia. Infine, i disturbi motori ipotensivi (peristalsi assente, peristalsi intermittente, ipoperistaltismo) sono i più frequenti tra i disturbi motori. Tuttavia, il loro significato clinico è incerto ed essi sono più frequentemente associati al RGE che alla comparsa di disfagia. Il loro trattamento resta difficile in assenza di procinetici esofagei.