Rivascolarizzazione delle lesioni ateromatose dell'arteria vertebrale - 25/04/18
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La rivascolarizzazione dell'arteria vertebrale (AV) mira a ripristinare il flusso vertebrale e a evitare il verificarsi di un accidente vascolare cerebrale posteriore (AVCP). La valutazione solitamente comprende un esame obiettivo e l'eco-Doppler, che permette di specificare le conseguenze emodinamiche delle lesioni vertebrali nel sistema vertebrobasilare. La risonanza magnetica nucleare (angio-RM) permette di identificare le lesioni cerebrali ischemiche e di visualizzare il sistema vertebrobasilare e il poligono di Willis. In generale, la rivascolarizzazione vertebrale è indicata solo nei pazienti sintomatici dopo il fallimento della terapia medica che associa antiaggreganti e statine. La rivascolarizzazione chirurgica dell'AV prossimale è affidabile e riproducibile. La rivascolarizzazione dell'AV distale è più delicata e richiede il ricorso a un chirurgo con la dovuta esperienza. Infine, le tecniche endovascolari non hanno mostrato un beneficio più elevato rispetto alla terapia medica che associa farmaci antiaggreganti e statine.
Le texte complet de cet article est disponible en PDF.Parole chiave : Arteria vertebrale, Insufficienza vertebrobasilare, Reimpianto carotidosucclavio, Reimpianto carotidovertebrale, Bypass carotidovertebrale, Angioplastica vertebrale, Stenting dell'arteria vertebrale, Antiaggreganti piastrinici, Statine
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