Epatite cronica virale C - 06/05/15
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Il virus dell'epatite C (HCV), a trasmissione parenterale, è stato identificato nel 1989 come il virus responsabile delle epatiti «non A non B». L'infezione colpisce circa 170 milioni di persone nel mondo e 200 000 persone in Francia hanno una replicazione virale attiva. Nei paesi industrializzati, l'epidemia ha accompagnato lo sviluppo della trasfusione sanguigna e della tossicomania endovenosa. I test enzyme-linked immunosorbent assay che individuano gli anticorpi anti-HCV hanno permesso uno screening attendibile dell'infezione a partire dal 1992. La rilevazione dell'acido ribonucleico virale C permette la diagnosi dell'infezione cronica che fa seguito all'epatite acuta in circa l'80% dei casi. La gravità dell'infezione è legata allo sviluppo progressivo di una fibrosi epatica che conduce alla cirrosi dopo una mediana di evoluzione di 30-40 anni. La malattia è, così, responsabile di circa 350 000 decessi per anno nel mondo, legati, in parti uguali, all'insufficienza epatica e al carcinoma epatocellulare. Il trattamento ha compiuto enormi progressi in 20 anni e nuove molecole antivirali sono in corso di sviluppo clinico.
Le texte complet de cet article est disponible en PDF.Parole chiave : Epatite virale C, Fibrosi, Cirrosi, Trattamenti antivirali
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