Iperkaliemia - 02/06/12
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L'iperkaliemia è definita da una concentrazione plasmatica di potassio superiore a 5 mmol/l. In assenza di un'eziologia evidente o di segni elettrici cardiaci, deve essere sospettata la diagnosi di pseudoiperkaliemia per liberazione cellulare di potassio durante il prelievo. L'iperkaliemia vera espone al rischio di grave disturbo del ritmo o della conduzione cardiaca. Le capacità di escrezione di potassio del rene sono notevoli, il che spiega come delle entrate esogene o endogene massive di potassio non provochino iperkaliemia, salvo in caso di disturbo associato dell'escrezione renale di potassio. Un difetto di escrezione del potassio può essere legato a una riduzione importante del tasso di filtrazione glomerulare nell'insufficienza renale avanzata (GFR inferiore a 20 ml/min/1,73 m2) o a una modificazione della secrezione di potassio da parte del rene. Questo deficit di secrezione tubulare deve far ricercare una causa farmacologica o un'insufficienza surrenalica e, più raramente, un'anomalia genetica del trasporto tubulare distale del potassio. La gestione terapeutica dell'iperkaliemia dipende dalla sua gravità e dal suo meccanismo. Nell'insufficienza renale cronica, essa si basa prima di tutto sulla diminuzione degli apporti alimentari di potassio e sull'utilizzo delle resine scambiatrici di ioni.
El texto completo de este artículo está disponible en PDF.Parole chiave : Iperkaliemia, Disturbo del ritmo cardiaco, Insufficienza renale, Renina, Aldosterone, Insufficienza surrenalica
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