Trattamento delle acromie mediante trapianto di melanociti - 19/07/10
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Riassunto |
La ripigmentazione di un'acromia per perdita o scomparsa dei melanociti, cosa che esclude le depigmentazioni postinfiammatorie, può fare ricorso ai trapianti di melanociti. Possono, in questo caso, essere usati due tipi di tecniche: i trapianti tissutali (mini-innesti con prelievo di cute totale mediante punch, innesto di cute sottile, innesto di cute sottile a «sandwich», innesto-semina di cute sottile su cute epidermoabrasa con ultrasuoni, innesto a rete, innesto di tetto di bolla, innesto di cute ultrasottile) e i trapianti cellulari con tripsinizzazione a freddo o a caldo. L'indicazione di scelta della tecnica dipende dall'evolutività del disturbo della pigmentazione, dalla sua localizzazione, dalla superficie da trattare, dal risultato estetico auspicato ma anche, per quanto riguarda i trapianti cellulari con tripsinizzazione a caldo e gli innesti di cute sottile e ultrasottile, dall'attrezzatura tecnica. Schematicamente, gli innesti cellulari danno risultati di buona qualità estetica su superfici che arrivano fino a 100 cm2. Oltre tali dimensioni si fa piuttosto ricorso a innesti sottili e ultrasottili in ambito ospedaliero.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Melanocita, Innesto, Trapianto, Acromie, Vitiligine, Piebaldismo, Acromie secondarie
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