Le tecniche di epurazione extrarenale (EER) vengono applicate in rianimazione per sostituire la funzione renale mancante. Oggi, l'uso in maniera continua di questi metodi è diventato più frequente. Possono essere impiegate diverse tecniche che utilizzano la diffusione (emodialisi), la convezione (emofiltrazione) o la loro combinazione (emiodiafiltrazione). Ognuna presenta delle specificità e il loro uso rimane spesso una questione di abitudine. Il miglioramento delle prestazioni depurative delle membrane permette, attualmente, di realizzare delle EER continue di qualità ottimale con flussi moderati di sangue, di dialisato o di restituzione. Si tratta di un reale progresso perché la maggior parte dei guasti incontrati e, di conseguenza, delle riduzioni temporanee nella clearance subite dal paziente deriva da malfunzionamenti dei cateteri o è il risultato di impostazioni errate. Le principali vie di miglioramento dell'emofiltrazione continua si basano sul controllo della frazione di filtrazione, della scelta del catetere e dell'evoluzione della reologia sanguigna nel circuito. Una buona formazione permette di utilizzare in maniera ottimale la prediluizione e anche l'emodiafiltrazione. L'emodialisi continua è migliorata molto in fatto di performance grazie alle moderne membrane e permette di svincolarsi dalla maggior parte dei fattori di non rispetto della dose prescritta. La terapia anticoagulante al citrato trisodico ha apportato una garanzia di regolarità della clearance necessaria alla gestione ottimale dei protocolli antibiotici. Questa tecnica, tuttavia, richiede un lavoro di equipe per trarne tutti i benefici.