I compiti dell'articolazione scapolomerale che consentono l'orientamento della mano nello spazio nelle attività della vita quotidiana e sportiva richiedono una grande mobilità. Questa grande mobilità richiede una ridotta congruenza articolare. La stabilità è assicurata principalmente dai sistemi capsulolegamentosi muscolotendinei. È pertanto essenzialmente dinamica, con aggiustamenti permanenti nel corso dei movimenti e soprattutto nelle situazioni a rischio. Questi aggiustamenti dipendono dalle contrazioni muscolari che si adattano e variano a seconda della posizione del braccio nello spazio e le forze che vengono applicate; la regolazione è resa possibile da un insieme di fenomeni di feedback e feedforward il cui punto di partenza è nelle afferenze propriocettive che provengono dai diversi meccanocettori. Il rieducatore che deve prendere in carico un paziente con un'instabilità scapolomerale deve basare il suo programma di rieducazione sulle più recenti acquisizioni in materia di conoscenze sull'integrazione delle afferenze propriocettive. La rieducazione deve essere organizzata in diverse fasi, con criteri per il passaggio al livello superiore al fine di dosare correttamente la progressione ed evitare ogni rischio di recidiva. La prima fase ha l'obiettivo di normalizzare la cinematica per recuperare ampiezze normali non dolorose. Nella seconda fase si ricerca un miglioramento della forza, della resistenza e del controllo neuromuscolare della spalla. Anche se il soggetto sembra aver recuperato una spalla normale per la vita quotidiana, la fase 3 ricercherà un recupero totale delle qualità precedenti la lesione per consentire al paziente di affrontare le situazioni a rischio. Infine, una fase di ripresa dell'attività consente al paziente di riprendere le sue attività sportive al livello delle prestazioni precedenti senza apprensione e in tutta sicurezza. La rieducazione delle spalle instabili è in effetti una rieducazione della stabilità della spalla e questo programma è pertanto adattabile a tutti i tipi di instabilità, così come alla rieducazione postoperatoria.