Cefalea a grappolo - 01/01/03
AP-HP, hopital Lariboisière, service de neurologie, 2, rue Ambroise-Paré, 75475 Paris cedex 10 France
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La cefalea a grappolo è una cefalea essenziale caratterizzata dall'entità del dolore estremamente grave, unilaterale, a predominanza orbitaria, che evolve con crisi giornaliere della durata di 15-180 minuti, con una frequenza media di una o tre volte al giorno. Le crisi sono accompagnate da iperemia congiuntivale omolaterale, lacrimazione, rinorrea o congestione nasale, ptosi e miosi. La prevalenza della cefalea a grappolo è pari a circa lo 0,1%, con un'alta predominanza del sesso maschile. Nella forma episodica, che riguarda l'80-90% dei pazienti, le crisi si manifestano a «grappoli», con una durata di 2-8 settimane in media e con una frequenza di una o due volte l'anno. Il dieci per cento dei pazienti soffre di una forma cronica. L'esordio della crisi sarebbe legato a un generatore centrale situato nella sostanza grigia posteriore dell'ipotalamo. Il sumatriptan per via sottocutanea o l'inalazione di ossigeno permettono l'interruzione rapida delle crisi nella maggior parte dei pazienti. Il trattamento preventivo di prima scelta è generalmente il verapamil. In caso di fallimento, si possono utilizzare in forma episodica i corticosteroidi o la metisergide, da non assumere con il sumatripan. Nella forma cronica il trattamento di seconda intenzione è il litio.
Mots-clés : cefalea a grappolo, ipotalamo, sumatriptan, ossigeno, verapamil, litio
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