Sostituti vascolari - 14/11/16
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Riassunto |
La chirurgia vascolare convenzionale si basa sulla tecnica del bypass, che consiste nel cortocircuitare l'arteria nativa, che essa sia occlusa o aneurismatica, con un sostituto vascolare, biologico o sintetico. Tra i sostituti biologici, la vena safena autologa resta il sostituto di elezione per le arterie di piccolo calibro. Tra i sostituti sintetici, il polietilene tereftalato e il politetrafluoroetilene microporoso sono i sostituti più utilizzati. Il polietilene tereftalato è il sostituto più utilizzato per le arterie di grosso calibro, mentre il politetrafluoroetilene microporoso è utilizzato soprattutto per le arterie di piccolo calibro. Il sostituto vascolare ideale dovrebbe soddisfare contemporaneamente diversi requisiti: avere una bassa trombogenicità, permettere una guarigione con l'arteria nativa e l'ambiente circostante e presentare una resistenza all'infezione e una biostabilità adeguate. Allo stato attuale, nessun sostituto presenta tutti questi criteri. Sembra, quindi, importante realizzare un'analisi chimicofisica dei sostituti espiantati al fine di migliorare la comprensione dei meccanismi di insuccesso.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Sostituti vascolari, Innesto venoso, Politetrafluoroetilene, Polietilene tereftalato, Chirurgia vascolare convenzionale
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