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Iodes radioactifs - 20/12/16

[16-002-J-10]  - Doi : 10.1016/S1877-7856(16)66493-0 
B. Le Guen a,  : AIHP, M. Schlumberger b : Professeur de cancérologie
a EDF, Présidence, Inspection générale pour la sûreté nucléaire et la radioprotection, 22-30, avenue de Wagram, 75008 Paris, France 
b Service de médecine nucléaire et de cancérologie endocrinienne, Gustave-Roussy et Université Paris-Saclay, 114, rue Édouard-Vaillant, 94800 Villejuif, France 

Auteur correspondant.

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Riassunto

Les iodes, stables ou radioactifs, font partie de la famille chimique des halogènes. Ils se vaporisent à basse température et sont par conséquent très mobiles et volatiles. Ils sont présents partout dans l'environnement, mais de façon hétérogène. L'iode stable est un oligoélément d'une grande importance pour la physiologie humaine car c'est un composant essentiel des hormones thyroïdiennes, indispensables à la croissance et au métabolisme énergétique. Les différents isotopes de l'iode ayant les mêmes propriétés physicochimiques, physiologiques, pharmacologiques et surtout le même métabolisme, ont servi et fait progresser la médecine nucléaire durant ces dernières décennies. Cependant, ces mêmes isotopes radioactifs de l'iode peuvent constituer un danger immédiat lors d'une exposition accidentelle consécutive à un accident nucléaire majeur et justifient l'utile préoccupation des radioprotectionnistes face au danger des iodes libérés dans l'atmosphère, transférés à l'homme par inhalation ou ingestion via les chaînes alimentaires.

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Mots-clés : Iode stable, Iode 131, Iode 125, Iode 129, Radioprotection, Travailleurs, Population, Accident nucléaire, Dosimétrie


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