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Iodes radioactifs - 01/01/02

[16-002-J-10]
Bernard Le Guen : Médecin biologiste, AIHP, directeur adjoint du LAM
Service Central d'Appui en Santé au Travail, Électricité de France, 6, rue Ampère, BP 114, 93203 Saint-Denis cedex France
Pierre-Yves Hémidy : Pharmacien radiobiologiste
AIHN, service de radioprotection, Électricité de France, 22-28, rue Joubert, 75009 Paris  France

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Riassunto

Les iodes, stables ou radioactifs, font partie de la famille chimique des halogènes. Ils se vaporisent à basse température (peu au-delà de 100 °C) et sont par conséquent très mobiles et volatiles. Ils sont présents partout dans l'environnement, mais de façon hétérogène.

L'iode stable est un oligoélément d'une grande importance pour la physiologie humaine, car c'est un composant essentiel des hormones thyroïdiennes, indispensables à la croissance et au métabolisme énergétique. Les différents isotopes d'un même élément ayant les mêmes propriétés physicochimiques, physiologiques, pharmacologiques, et surtout le même métabolisme, ils ont servi et fait progresser la médecine nucléaire durant ces dernières décennies. Cependant, ces mêmes isotopes radioactifs de l'iode constituent un danger lors d'une exposition accidentelle consécutive à un accident nucléaire majeur, et justifient l'utile préoccupation des radioprotectionnistes face au danger des iodes libérés dans l'atmosphère, transférés à l'homme par inhalation ou ingestion via les chaînes alimentaires.



Parole chiave : iode stable, iode 131, iode 125, iode 129, radioprotection, travailleurs, surveillance, population, accident nucléaire, dosimétrie

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  • Pascal Andujar, Mélodie Leblois, Laetitia Mazzocchi

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