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Problematica della gestione dei disturbi funzionali - 16/03/21

[6-0495]  - Doi : 10.1016/S1634-7358(21)44580-8 
J. Goutte  : Chef de clinique, P. Cathébras : Professeur de médecine interne
 Service de médecine interne, CHU de Saint-Étienne, Saint-Étienne cedex 2, France 

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Riassunto

Il termine disturbi “funzionali” si riferisce a dei disturbi soggettivi senza una causa lesionale organica sottostante. I sintomi funzionali rappresentano quasi un terzo dei sintomi presentati al medico di famiglia e sono presenti a tutti i livelli del sistema sanitario. La nosologia dei disturbi funzionali è complessa e ambigua, riflettendo diversi punti di vista su uno stesso fenomeno: la “somatizzazione”. La gestione dei pazienti funzionali oscilla tra lo scientismo biomedico, che porta a una futile ricerca di organicità, e il postulato della psicogenesi esclusiva dei sintomi, spesso percepita dai pazienti come la negazione della realtà dei sintomi fisici presentati. L'assistenza medica consiste idealmente in un approccio integrativo, che lascia la porta aperta a fattori psicologici e sociali sin dal primo consulto e spiega i vari fattori biologici coinvolti nella genesi e nella perpetuazione dei disturbi. Alcuni sintomi funzionali derivano da meccanismi fisiopatologici relativamente semplici: attivazione del sistema nervoso autonomo, tensione muscolare, iperventilazione, conseguenze dei disturbi del sonno, effetti dell'inattività, fenomeni di “ipersensibilità centrale” e così via. Altre situazioni derivano da causalità circolari più complesse, che coinvolgono fattori fisiologici, psicologici, sociali e culturali che devono essere affrontati con il paziente, con ciascuno di questi fattori che gioca, a seconda dei casi, un ruolo predisponente, precipitante o di mantenimento e di rinforzo dei sintomi. Nel processo medico, le esplorazioni diagnostiche (esami aggiuntivi, pareri specialistici) e i trattamenti fisici possono rivelarsi iatrogeni e devono essere proposti con parsimonia. La “rassicurazione” è un atto medico essenziale nell'approccio terapeutico, più difficile di quanto possa sembrare a prima vista e che non si riduce all'affermazione “che non c'è nulla di grave”, ma che deve basarsi su spiegazioni personalizzate, collegando fattori fisici e psicosociali e utilizzando il più possibile il linguaggio del paziente. La medicina “centrata sulla malattia” è inefficace e iatrogena di fronte ai sintomi funzionali e solo la medicina “centrata sul paziente” può offrire spiegazioni clinicamente plausibili, congruenti con i modelli esplicativi del paziente e accettabili da entrambe le parti.

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Parole chiave : Sintomi funzionali, Sintomi inspiegabili dal punto di vista medico, Somatizzazione, Disturbi somatoformi, Rassicurazione, Medicina centrata sul paziente


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