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Angiodysplasies digestives - 01/01/02

[9-006-B-10]
Jean-Philippe Barbier : Chef de service
Hugues Demont : Chef de clinique-assistant
Service d'hépato-gastro-entérologie, hôpital Européen Georges-Pompidou, 20, rue Leblanc, 75015 Paris  France

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Riassunto

Définies par une altération acquise des structures vasculaires de la paroi digestive, les angiodysplasies digestives sont mieux connues depuis le développement de l'angiographie et de l'endoscopie. De nombreux termes ont été proposés pour définir ces anomalies vasculaires : angiomes, malformations artérioveineuses, télangiectasies, angiodysplasies et ectasies vasculaires antrales. Le terme d'angiodysplasie garde, cependant, la faveur des auteurs français. Leur cause est mal connue. La plupart sont probablement acquises et la conséquence de lésions dégénératives liées à l'âge. Isolées ou multiples, elles touchent le plus souvent le côlon droit, plus rarement l'estomac, le duodénum et l'intestin grêle. Leur intérêt clinique vient du risque hémorragique qu'elles représentent. Elles sont la cause la plus fréquente des hémorragies digestives occultes (30 à 40 % des cas). Les saignements liés aux angiodysplasies digestives sont souvent traités avec succès par endoscopie ou moins fréquemment par hormonothérapie dont l'efficacité est discutée. La résection chirurgicale a montré son efficacité dans les hémorragies importantes.

Dans ce travail, nous n'envisageons que les angiodysplasies localisées au tractus digestif. Les anomalies vasculaires associées à des syndromes héréditaires (télangiectasies hémorragiques héréditaires et CREST syndrome) ne sont pas considérées.



Parole chiave : angiodysplasies, hémorragie digestive, anémie ferriprive, endoscopie, sclérothérapie endoscopique, plasma argon, entéroscopie

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