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Afte e aftosi - 23/02/10

[1-0270]  - Doi : 10.1016/S1634-7358(10)55799-1 
L. Vaillant  : Professeur des Universités, praticien hospitalier, A. Bernez : Chef de clinique-assistante
Université François Rabelais, Service de dermatologie, Hôpital Trousseau, 37044 Tours cedex 09, France 

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Riassunto

Le afte sono ulcerazioni mucose dolorose, generalmente osservate nella bocca e, più raramente, nella regione genitale. Compaiono o isolate e puntiformi o multiple e recidivanti definendo, in quest'ultimo caso, l'aftosi. La diagnosi è basata sull'anamnesi e sull'esame obiettivo, completato, in caso di necessità, dall'esclusione delle diagnosi differenziali. Queste sono numerose e raggruppano le patologie di qualsiasi origine (infettiva, farmacologica, neoplastica, auto-immunitaria, traumatica...) che si esprimono attraverso una bolla (o delle vescicole) o un'ulcerazione (o delle erosioni). L'afta mostra una predisposizione familiare; diversi fattori alimentari, infettivi, farmacologici e via dicendo possono scatenare gli episodi. L'aftosi è associata a patologie gastrointestinali (morbo celiaco, rettocolite ulceroemorragica e morbo di Crohn), a carenze nutrizionali (ferro, folati, vitamine, zinco...) e a disordini immunitari (infezione da virus dell'immunodeficienza acquisita, neutropenie). Il morbo di Behçet è una malattia infiammatoria, cronica e recidivante, la cui espressione principale è un'aftosi bipolare recidivante. Il trattamento delle afte è sintomatico. I trattamenti locali (anestetici, corticosteroidi locali e sucralfato) sono utilizzati in prima intenzione. In caso di aftosi, un trattamento sistemico (colchicina) è associato ai trattamenti locali. La talidomide, di grande efficacia, è riservata alle aftosi gravi a causa dei suoi effetti secondari.

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Parole chiave : Afta, Aftosi, Morbo di Behçet, Ulcerazione orale, Trattamento delle afte


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