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Insomnie - 01/01/04

[17-025-B-10]
M. Billiard : (Professeur) 
Y. Dauvilliers : (Assistant hospitalo-universitaire)
Hôpital Gui de Chaulliac, 80, avenue Augustin-Fliche, 34295  Montpellier cedex 5,  France

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Articolo archiviato , inizialmente pubblicato nel trattato EMC : Neurologie

Riassunto

L'insomnie est une expérience subjective associant une plainte de mauvais sommeil et de ses conséquences diurnes. Sa prévalence est élevée. Environ 35 % de la population est affectée, dont 9 à 10 % de façon chronique et 25 % de façon occasionnelle. La morbidité comprend une diminution des performances diurnes, un risque accru d'accidents domestiques ou de la voie publique et de maladies psychiatriques. Sa physiopathologie est encore mal connue mais il est habituel de reconnaître des facteurs de vulnérabilité, physiologiques, cognitifs et émotionnels ; des facteurs précipitants et des facteurs d'entretien. On distingue l'insomnie occasionnelle, à court terme et chronique. L'insomnie peut être primaire ou associée à des maladies psychiatriques, organiques ou à la prise de médicaments. L'évaluation de l'insomnie est un préalable indispensable à son traitement, surtout dans le cas de l'insomnie chronique. Le traitement de l'insomnie dispose de trois méthodes principales : l'hygiène du sommeil, les thérapeutiques pharmacologiques et les thérapies cognitivocomportementales. Les indications dépendent des résultats de l'évaluation. Une tendance se dégage aujourd'hui pour faire de l'insomnie un syndrome assorti d'une multitude de facteurs de variation plutôt qu'un symptôme.



Parole chiave : Insomnie, Morbidité, Physiopathologie, Hygiène du sommeil, Traitements pharmacologiques, Traitements cognitivocomportementaux

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