Anestesia e miastenia - 20/10/10
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Riassunto |
La miastenia è una malattia autoimmune responsabile di affaticabilità e debolezza della muscolatura striata scheletrica. È più frequente nelle donne. La miastenia è legata ad autoanticorpi diretti contro i recettori postsinaptici per l'acetilcolina che provocano un blocco della trasmissione a livello della placca motoria. Possono essere associate altre malattie autoimmuni. Il trattamento si basa sugli anticolinesterasici e sugli immunosoppressori, nonché sul rispetto dei farmaci controindicati che possono aggravare i sintomi. Le forme acute possono richiedere il ricorso alle immunoglobuline endovenose o alle plasmaferesi. Il timo sarebbe all'origine dello scatenamento e del mantenimento dell'autoimmunizzazione nella miastenia. Il ricorso all'anestesia può così avvenire nel quadro specifico di una timectomia, ma anche per una chirurgia d'urgenza oppure per una procedura ostetrica. La gestione perioperatoria, pluridisciplinare, richiede una valutazione preoperatoria che tenga conto in particolare della gravità basata su punteggi clinici (in particolare, punteggio muscolare funzionale della miastenia), modifica gli schemi d'uso degli agenti anestetici (curarici in particolare) e impone un monitoraggio postoperatorio in un'unità di monitoraggio continuo, in rianimazione o in immediata prossimità. Nella maggior parte dei casi il decorso postoperatorio è semplice, sovrapponibile a una popolazione normale. Tuttavia, il rischio di complicanze postoperatorie è documentato e riguarda essenzialmente la funzione respiratoria. In questo contesto devono essere distinte due forme gravi: la crisi miastenica (puntata acuta della malattia) e la crisi colinergica (sovradosaggio di anticolinesterasici).
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Miastenia, Anticolinesterasici, Timectomia, Curarici, Ostetricia
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