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Phtalates - 01/01/05

[16-050-A-10]  - Doi : 10.1016/S1155-1925(05)39195-6 
A.-M. Saillenfait a,  : Docteur en pharmacie, toxicologue, A. Laudet-Hesbert b : Docteur en pharmacie, toxicologue
a Institut national de recherche et de sécurité, avenue de Bourgogne, BP 27, 54501 Vandoeuvre, France 
b Institut national de recherche et de sécurité, 30, rue Olivier-Noyer, 75680 Paris cedex 14, France 

*Auteur correspondant.

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Articolo archiviato , inizialmente pubblicato nel trattato EMC : Pathologie professionnelle et de l'environnement

Résumé

Les esters phtaliques (phtalates) forment une famille de substances chimiques très utilisées, principalement comme plastifiants pour le chlorure de polyvinyle dans des applications domestiques et industrielles nombreuses et variées. Ils sont très peu volatils et peu solubles dans l'eau. Cet article porte sur les six phtalates les plus largement utilisés actuellement. Chez les rongeurs, les principaux effets toxiques observés concernent le foie, et incluent des tumeurs hépatiques dans le cas du phtalate de di-isononyle et du phtalate de di-(2-éthylhexyle). Toutefois, il est généralement admis que, en raison du mode d'action de ces composés, ces effets ne sont pas extrapolables à l'homme. Les effets les plus préoccupants présentés par certains phtalates sont relatifs à la reproduction et au développement prénatal : le phtalate de di-n-butyle, le phtalate de butylbenzyle, et le phtalate de di-(2-éthylhexyle) peuvent provoquer une atteinte de l'appareil reproducteur mâle (en cours de développement et adulte) et une toxicité embryofoetale. Les données relatives à la toxicité humaine sont rares.

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Mots clés : Esters de l'acide phtalique, Phtalate de di-n-butyle, Phtalate de butylbenzyle, Phtalate de di-n-octyle, Phtalate de di-isononyle, Phtalate de di-isodécyle, Phtalate de di-(2-éthylhexyle), Toxicité, Reprotoxicité, Plastifiants

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  • Pascal Andujar, Mélodie Leblois, Laetitia Mazzocchi

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