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Perturbateurs endocriniens et risques professionnels - 01/01/05

[16-537-A-10]  - Doi : 10.1016/S1155-1925(05)38471-0 
F. Pillière  : Conseiller médical en santé au travail, toxicologue
Département Études et assistance médicales, INRS (Institut national de recherche et de sécurité), centre de Paris, 30, rue Olivier-Noyer, 75680 Paris cedex 14, France 

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Résumé

La question des perturbateurs endocriniens (PE), substances susceptibles de modifier le fonctionnement d'une partie du système endocrinien, est un sujet d'actualité qui fait l'objet de nombreuses recherches dans des domaines variés. Cependant, il n'existe que peu d'études spécifiques recherchant une association entre exposition professionnelle et effets potentiels endocriniens chez les travailleurs exposés, car leurs effets sont difficiles à étudier en milieu professionnel en raison notamment des expositions multiples et de marqueurs d'effets peu commodes à utiliser en pratique courante. Essentiellement le secteur agricole avec la manipulation de pesticides et celui de l'industrie pharmaceutique ont fait l'objet de recherches sur d'éventuels effets PE chez les salariés ; quant aux produits ou familles de produits chimiques, ce sont surtout les pesticides, métaux, solvants, voire xénestrogènes qui ont été étudiés et pour lesquels un effet possible PE a été montré, sans toutefois qu'un mécanisme d'action puisse être clairement élucidé.

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Mots clés : Perturbateur endocrinien, Dysrupteur endocrinien, Risque professionnel

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  • Pascal Andujar, Mélodie Leblois, Laetitia Mazzocchi

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