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Conducta diagnóstica y terapéutica ante un estado de shock - 01/01/05

[2-0179]  - Doi : 10.1016/S1636-5410(05)44391-3 
A. Soummer : Interne des hôpitaux de Paris, O. Langeron  : Praticien hospitalier
Département d'anesthésie-réanimation, CHU Pitié-Salpêtrière, 47-83, boulevard de l'Hôpital, 75651 Paris cedex 13, France 

*Responsable de la correspondencia.

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Riassunto

El estado de shock es una insuficiencia circulatoria aguda que se caracteriza por el desequilibrio entre el aporte y las necesidades tisulares de oxígeno. Constituye una urgencia vital y su diagnóstico se basa principalmente en el cuadro clínico. Cuando no existe etiología evidente, es preciso practicar un estudio hemodinámico, que puede ser invasivo o no. Esquemáticamente se pueden distinguir dos tipos de shock: el shock cuantitativo y el shock distributivo. En el shock cuantitativo existe una disminución del transporte de oxígeno, producto del gasto cardíaco por el contenido arterial de oxígeno. El origen de este tipo de shock puede ser hipovolémico, sobre todo debido a una hemorragia, o bien cardiogénico. El shock distributivo se caracteriza por la disminución de la capacidad de extracción de oxígeno por parte de los tejidos, debido a la distribución no homogénea del volumen sanguíneo intravascular asociada a la supresión del tono vascular, y sus causas principales son la sepsis y la anafilaxia. El tratamiento del estado de shock comprende varias etapas: en primer lugar se deben asegurar las funciones vitales, determinar el mecanismo del shock y su etiología, y después evaluar sus consecuencias. Cuando resulta imposible controlar el estado de shock, se produce un síndrome de disfunción orgánica múltiple y el fallecimiento del paciente. El tratamiento del shock se basa esencialmente en el tratamiento de su causa, y debe instaurarse lo antes posible.

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Palabras Clave : Urgencia vital, Hipovolemia, Insuficiencia cardíaca, Sepsis, Anafilaxia, Catecolaminas, Síndrome de disfunción orgánica múltiple


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