Monitoraggio perioperatorio dell'ossigeno e dell'anidride carbonica - 01/01/03
François Clergue : Chef de service
Division d'anesthésiologie, département APSIC, hôpital cantonal universitaire, 24, rue Micheli-Du-Crest, 1211 Genève 14 Suisse
| pagine | 12 |
| Iconografia | 8 |
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Riassunto |
Il monitoraggio dell'ossigeno e dell'anidride carbonica è divenuta una tecnica di routine clinica in anestesia. La misurazione della frazione inspiratoria di ossigeno, della pulso-ossimetria e della CO2 espirata è attualmente obbligatoria per tutte le anestesie generali praticate negli ambienti sanitari francesi. Esistono, oggi, numerose prove scientifiche che permettono di dimostrare la loro utilità nel controllo del rischio anestesiologico. La tecnica utilizzata è affidabile, ma i segnali ottenuti devono essere interpretati in funzione del contesto clinico e degli artefatti possibili, soprattutto per l'utilizzo della capnometria in ragione delle grandi variazioni di gradiente di pressione parziale di ossigeno nel sangue arterioso (PaCO2)-pressione telespiratoria in anidride carbonica (PetCO2). L'utilizzo dell'ossimetria da polso si è diffuso in terapia intensiva post-chirurgica e nelle strutture d'urgenza e di rianimazione. La sorveglianza transcutanea dell'O2 e della CO2 ha trovato il suo utilizzo anche in ambito neonatologico e per il monitoraggio di piccoli pazienti. Il monitoraggio invasivo e continuo del gas arterioso è ormai possibile, ma la sua utilità non è stata ancora dimostrata ed il suo costo resta elevato.
Parole chiave : monitoraggio perioperatorio, ossimetria di polso (pulso-ossimetria), capnometria, monitoraggio transcutaneo dell'ossigeno, monitoraggio transcutaneo della CO2, misura della FiO2
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