Specificità dell'anestesia in chirurgia addominale dell'adulto in laparoscopia - 01/01/06
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Riassunto |
Le tecniche laparoscopiche hanno rivoluzionato la chirurgia addominale e indotto un adattamento della gestione anestesiologica. Le alterazioni fisiologiche generate dal pneumoperitoneo sono minime per pressioni non superiori a 12 mmHg, il che rende rare le controindicazioni assolute. Un grandissimo numero di interventi di chirurgia digestiva può ora essere eseguito mediante laparoscopia, ma il vantaggio di questa rispetto alle tecniche convenzionali non è sempre evidente e resta, per un certo numero di indicazioni, ancora discusso. L'anestesia generale è spesso proposta con intubazione orotracheale e ventilazione controllata. Nel periodo postoperatorio un'analgesia multimodale, che combina la somministrazione endoperitoneale di anestetici locali con degli oppioidi e degli antinfiammatori non steroidei, è la tecnica analgesica di scelta. L'utilizzo dei setroni permette un buon trattamento profilattico di nausea e vomito postoperatori, che sono relativamente frequenti. Gli interventi laparoscopici per trattare il reflusso gastro-esofageo sono interventi dove il rischio di complicanze è frequente, in particolare da perforazione esofagea o comparsa di pneumotorace. I principali problemi posti dalla chirurgia del colon sono legati alla sua durata, con un rischio di ipotermia, di diffusione del protossido d'azoto e di complicanze legate alla posizione. La chirurgia laparoscopica è attualmente ampiamente proposta ai pazienti obesi, particolarmente per la chirurgia bariatrica.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Laparoscopia, Pneumoperitoneo, Chirurgia addominale, Chirurgia bariatrica
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