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Polymyxines - 28/03/07

[8-004-J-10]  - Doi : 10.1016/S1166-8598(07)39539-2 
A. Sotto a, , J.-P. Lavigne b
a Service de médecine interne B, Groupe hospitalo-universitaire de Carémeau, place du Professeur-Debré, 30029 Nîmes cedex 09, France 
b Laboratoire de bactériologie, virologie, parasitologie, Groupe hospitalo-universitaire de Carémeau, place du Professeur-Debré, 30029 Nîmes cedex 09, France 

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Résumé

Les polymyxines sont des antibiotiques polypeptidiques commercialisés depuis de nombreuses années. Leur utilisation actuelle reste exceptionnelle en raison de leur toxicité rénale potentielle. Cependant, l'émergence évolutive de bactéries multirésistantes, notamment parmi les Pseudomonas aeruginosa et les Acinetobacter baumannii et l'absence de nouvelles molécules efficaces sur ces bactéries dans un avenir proche devraient favoriser la renaissance de ces antibiotiques. En France sont disponibles la polymyxine B utilisée sous forme de topique et la colistine commercialisée sous forme de colistine sulfate utilisée par voie orale et colistiméthate sodique utilisée par voie parentérale. L'intérêt de l'aérosolisation de la colistine a été souligné dans les surinfections pulmonaires au cours de la mucoviscidose. Elle reste à évaluer dans les infections pulmonaires chez les patients non atteints de mucoviscidose. Les indications par voie parentérale devraient se limiter à des infections graves liées à des bactéries résistantes aux antibiotiques couramment disponibles. Il est nécessaire cependant de réévaluer, tant sur le plan pharmacodynamique que sur le plan pharmacocinétique, ces antibiotiques in vivo.

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Mots clés : Antibiotiques polypeptides, Polymyxines, Colistine, Bactéries multirésistantes

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