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Lupus anticoagulant - 16/05/07

[90-20-0095]
Dominique Arnoux : Praticien hospitalier
laboratoire d'hématologie, centre hospitalier universitaire Conception, 147, boulevard Baille, 13385 Marseille cedex 5 France
Articolo archiviato , inizialmente pubblicato nel trattato EMC : Biologie médicale

Riassunto

Les lupus anticoagulants (LA) sont des anticorps faisant partie de la famille hétérogène des « antiphospholipides ». Ils se caractérisent par leur capacité de prolonger des tests de coagulation dépendants des phospholipides, ce qui constitue la base de leur diagnostic biologique. Les LA, comme d'autres « antiphospholipides » mis en évidence par des techniques immunologiques, sont retrouvés dans des contextes cliniques divers (auto-immuns, infectieux, néoplasiques...) et leur présence persistante est associée à un risque accru de survenue de thromboses et/ou de complications obstétricales, définissant alors le « syndrome des antiphospholipides ». La fiabilité du diagnostic des LA exige une maîtrise stricte des variables préanalytiques. Ce diagnostic comporte quatre étapes :

  • dépistage du LA par mise en évidence de l'allongement de tests de coagulation dépendants des phospholipides (TCA, test de thromboplastine diluée, DRVVT);
  • démonstration d'une activité inhibitrice : non-correction des tests par l'apport de plasma normal;
  • mise en évidence de la dépendance en phospholipides de l'inhibiteur;
  • exclusion d'une coagulopathie associée.
La mise en œuvre d'au moins deux tests reposant sur des principes différents s'impose pour assurer la sensibilité et la spécificité du diagnostic. La présence d'un LA doit être confirmée à distance du premier diagnostic et l'exploration complétée par la recherche immunologique d'anticorps antiphospholipides (anticardiolipine, anti-β2GP1)

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