L'associazione tra endocrinopatia e gravidanza è relativamente frequente per quanto riguarda la patologia tiroidea e fortunatamente rara per patologie dal potenziale molto più temibile, come per esempio il feocromocitoma. In caso di ipertiroidismo materno, protocolli di controllo si basano principalmente sulla valutazione della tiroide fetale mediante ecografia permettendo oggi, nella maggioranza dei casi, la nascita di bambini eutiroidei. L'ipotiroidismo non ha nella maggior parte dei casi alcuna influenza sulla gravidanza e sullo zigote, a condizione che venga eseguita un'adeguata terapia sostitutiva; è dunque essenziale il monitoraggio biologico. Il deficit di iodio è in Francia un problema potenziale di salute pubblica che non è stato ancora risolto. Le altre endocrinopatie associate alla gravidanza, eccetto i prolattinomi la cui gestione è ben codificata, rimangono rare. La loro conoscenza è tuttavia indispensabile, sia per esempio per organizzare una gestione terapeutica oppure una diagnosi prenatale, come nel caso di iperplasia congenita delle ghiandole surrenali, sia per prendere misure che si impongono quando la prognosi quoad vitam materna sia a rischio (feocromocitoma). In tutti i casi, una gestione multidisciplinare è indispensabile, richiedendo la gestione da parte del ginecologo, endocrinologo e talvolta dell'ecografista, pediatra endocrinologo, pediatra, genetista e anestesista-rianimatore.