La menopausa deriva dall'arresto della funzione secretoria ovarica conseguente all'esaurimento della riserva follicolare. Tale condizione può causare un certo numero di disturbi: disturbi vasomotori, atrofia cutaneomucosa, perdita ossea e rischio di osteoporosi. Il ruolo della carenza estrogenica nella comparsa delle patologie cardiovascolari e della malattia di Alzheimer è probabile ma dibattuto. La pubblicazione di studi sugli effetti del trattamento ormonale sostitutivo (TOS), tra cui il più rilevante è lo studio americano Women Health Initiative Study (WHI), ne ha fatto rivalutare gli effetti: l'effetto preventivo del TOS nei confronti dell'osteoporosi resta riconosciuto, mentre non è più proposto per la prevenzione del rischio cardiovascolare, per cui lo studio WHI ha, al contrario, riscontrato un lieve aumento del rischio; l'aumento del rischio di carcinoma mammario osservato in occasione di diversi studi recenti rappresenta il fenomeno più preoccupante. I risultati degli studi anglosassoni sul TOS devono essere rivalutati alla luce di diverse considerazioni: popolazioni e prodotti differenti, trattamento troppo tardivo durante lo studio WHI. La possibilità di un effetto vantaggioso di un TOS iniziato sin dalla presentazione della menopausa rappresenta attualmente un'ipotesi di lavoro. D'altra parte, è necessario prendere in considerazione i risultati di un recente studio francese di coorte: E3N, che non mostra un aumento del rischio di carcinoma della mammella con l'associazione estradiolo+progesterone micronizzato, spesso prescritta in Francia.