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Pendaison - 17/07/12

[24-116-F-10]  - Doi : 10.1016/S1241-8234(12)62925-3 
K. Tazarourte a, , E. Cesaréo a, J.-P. Tourtier b : Praticien hospitalier, Pôle Samu-Smur-Urgence-Réanimation polyvalente
a Hôpital Marc-Jacquet, 2 rue Fréteau-de-Peny,77000 Melun, France 
b Hôpital instruction des Armées Val-de-Grâce, 74, boulevard de Port-Royal, BP 100446 Armées, 75005 Paris, France 

Auteur correspondant.

Riassunto

La pendaison est un acte le plus souvent suicidaire à très forte létalité. Les mécanismes physiopathologiques en cause impliquent de manière intriquée, sans ordre distinct, une réaction vagale brutale responsable d'un arrêt cardiaque réflexe, une compression des vaisseaux du cou responsable d'une ischémie cérébrale immédiate et une compression des voies aériennes responsable d'une asphyxie. Les lésions oto-rhino-pharyngologiques, cervicales et vasculaires concernent 5 % des patients vivants à la prise en charge. L'immobilisation du rachis cervical et une imagerie par scanner sont obligatoires chez tous les patients non asymptomatiques. La recherche systématique d'une dissection carotidienne est probablement nécessaire. Le score de Glasgow à la prise en charge est le critère pronostic principal. Un trouble de la conscience persistant traduit soit une hypertension intracrânienne causée par un œdème cérébral soit un état de mal épileptique postanoxique. La prise en charge de ces patients est symptomatique et non spécifique. L'hospitalisation des patients asymptomatiques doit être la règle. Le suivi psychiatrique est impératif en raison du risque de récidive très élevé.

Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.

Mots-clés : Pendaison, Suicide, Lésions cervicales, Hypertension intracrânienne, Doppler transcrânien, Préhospitalier


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