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Phosphatases alcalines - 07/08/12

[1-1400]  - Doi : 10.1016/S1634-6939(12)53054-1 
P. Houssel
Service d'hépatologie, Hôpital Beaujon, 100, boulevard du Général-Leclerc, 92110 Clichy, France 

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Riassunto

Les phosphatases alcalines sont des isoenzymes membranaires dont le rôle reste mal connu. Elles existent dans la plupart des tissus. Le dosage sérique des phosphatases alcalines est surtout le reflet de l'activité des isoenzymes hépatique et osseuse. Les phosphatases alcalines s'ascensionnent de manière physiologique au cours du troisième trimestre de grossesse et lors de la croissance osseuse (période néonatale et adolescence). L'augmentation des phosphatases alcalines associée à une élévation des gamma-glutamyl-transpeptidases signe une atteinte hépatique. La plupart des maladies du foie (hépatite virale, auto-immune, cirrhose, cirrhose biliaire primitive, tumeur, granulomatose, etc.) et des voies biliaires entraînent une élévation des phosphatases alcalines. Une obstruction de la voie biliaire principale par une lithiase ou un cancer est à éliminer. L'ascension isolée des phosphatases alcalines doit faire suspecter une atteinte osseuse. Les modifications du remodelage osseux (formation osseuse et résorption osseuse) doivent faire rechercher : une maladie de Paget osseuse, des métastases osseuses (sein, prostate, poumon), une hyperparathyroïdie, une ostéomalacie, une fracture ou un tassement vertébral récent. Il existe donc une élévation physiologique des phosphatases alcalines (croissance, grossesse notamment) et une ascension pathologique devant faire rechercher une maladie hépatique ou osseuse en premier lieu.

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Mots-clés : Isoenzymes, Obstruction biliaire, Cirrhose biliaire primitive, Cholangite sclérosante primitive, Maladie de Paget osseux, Ostéomalacie


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