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Traitement instrumental non chirurgical des pathologies biliaires intra- et extrahépatiques - 10/12/13

[7-055-A-10]  - Doi : 10.1016/S1155-1976(13)55376-9 
A. Vienne  : Praticien hospitalier, F. Prat : Professeur des Universités, praticien hospitalier
 Service de gastroentérologie et d'endoscopies digestives, Hôpital Cochin, 27, rue du Faubourg-Saint-Jacques, 75014 Paris, France 

Auteur correspondant.

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Riassunto

Les techniques endoscopiques biliaires permettent actuellement d'apporter une solution thérapeutique à de nombreux patients porteurs de pathologies lithiasiques ou de sténoses malignes ou bénignes des voies biliaires. Les performances de ces techniques et leurs complications, fortement liées à l'expertise des endoscopistes interventionnels, sont maintenant bien connues. La tendance récente est au développement de plus en plus large des indications de traitement endoscopique. L'accès radiologique est plus souvent réservé aux voies biliaires intrahépatiques distales ou aux échecs de l'abord endoscopique. L'évolution récente en endoscopie biliopancréatique est marquée par l'élargissement des indications des prothèses biliaires métalliques au traitement des sténoses bénignes, et par le développement de techniques échoendoscopiques d'abord biliaire. Les lésions de diagnostic difficile peuvent être explorées plus aisément par des techniques peu invasives comme la cholangioscopie, l'échographie endocanalaire ou l'endomicroscopie confocale. Néanmoins, l'imagerie diagnostique indispensable avant tout geste thérapeutique endoscopique biliaire reste basée sur l'échographie abdominale, la bili-imagerie par résonance magnétique et le scanner multibarrettes.

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Mots-clés : Lithiase de la voie biliaire principale, Sphinctérotomie endoscopique, Tumeurs biliopancréatiques, Prothèse biliaire


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