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Leptospirosi - 14/11/14

[4-1161]  - Doi : 10.1016/S1634-7358(14)68919-1 
P. Abgueguen
 Service des maladies infectieuses et tropicales, CHU Angers, 4, rue Larrey, 49933 Angers Cedex 9, France 

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Riassunto

La leptospirosi è un'antropozoonosi. I serbatoi naturali sono i roditori che possono contaminare gli animali domestici, o direttamente per morso o, il più delle volte, attraverso l'acqua contaminata dalla loro urina. L'uomo resta un ospite accidentale. Si tratta di una malattia infettiva molto comune nel mondo, in particolare nei paesi tropicali umidi. Essa è rara nella Francia metropolitana e più frequente nei territori d'oltremare. Esistono numerosissimi sierogruppi e sierotipi. Mentre, nella Francia metropolitana, la malattia è, in genere, benigna o inapparente, le forme gravi sono più abituali nei paesi in via di sviluppo, dove il tasso di mortalità può arrivare fino al 20%. La forma clinica più frequente associa una lesione epatica e renale. La febbre è costante e la trombocitopenia è un buon segno di orientamento. Altri segni clinici più rari si riscontrano nelle forme gravi: i segni meningei con una meningite clinica e laboratoristica, i segni polmonari con, a volte, una sindrome di distress respiratorio acuto, i segni cardiaci con pericardite e/o miocardite e i segni emorragici. La diagnosi è, prima di tutto, clinica, con segni clinici e laboratoristici che conducono a ricercare un contesto epidemiologico favorente. La diagnosi è confermata da una sierologia, spesso negativa inizialmente e che non bisogna esitare a ripetere, oppure da una polimerizzazione a catena (PCR, polymerase chain reaction) in tempo reale in corso di sviluppo, che sembra promettente e che può essere eseguita nel sangue, nel liquido cerebrospinale (LCS) o nelle urine. Il trattamento si basa su una terapia antibiotica con amoxicillina o doxiciclina. Esso è efficace soprattutto quando è precoce e riduce la durata dell'evoluzione e l'intensità dei segni clinici. Le misure di prevenzione individuali e collettive sono essenziali in alcune professioni a rischio. Può essere proposto un vaccino che protegge unicamente contro il sierogruppo Icterohaemorrhagiae.

Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.

Parole chiave : Leptospirosi, Antropozoonosi, Febbre itteroemorragica


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