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Emicrania - 07/01/16

[17-023-A-50]  - Doi : 10.1016/S1634-7072(15)76142-8 
D. Valade  : Chef de service
 Centre urgences céphalées, Hôpital Lariboisière, 2, rue Ambroise-Paré, 75475 Paris cedex 10, France 

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Riassunto

L'emicrania è un disturbo neurovascolare debilitante la cui patogenesi oggi non è ancora completamente chiarita. È la cefalea primaria più frequente, con una prevalenza dell'ordine del 17%. La sua diagnosi è facile a causa delle sue caratteristiche cliniche e si manifesta con crisi di cefalea parossistiche pulsanti spesso monolaterali accompagnate da nausea e/o vomito, associati a una fonofobia e a una fotofobia. Le sue crisi possono essere precedute da manifestazioni neurologiche transitorie chiamate aura. Questa malattia è benigna ma può diventare invalidante, causando un deterioramento della qualità di vita dei pazienti e un impatto significativo non trascurabile sui loro rapporti affettivi e professionali. La sua forte prevalenza nella popolazione generale e, in particolare, nella popolazione attiva ne fa una priorità di salute pubblica a causa dell'impatto economico della malattia. Gli obiettivi della gestione terapeutica si basano sull'eradicazione dei fattori scatenanti delle crisi, sul trattamento della crisi emicranica, così come su un trattamento di fondo profilattico, quando la frequenza delle crisi è elevata. Il trattamento dell'emicrania ha conosciuto un importante progresso con l'emergere dei triptani. Nonostante questi progressi, l'emicrania resta una malattia sottodiagnosticata ancora trattata troppo male, poiché i pazienti non si curano per nulla o si curano solamente con automedicazioni. L'implementazione di studi terapeutici con trattamenti di fondo, da assumere solo una o due volte al mese, dovrebbe permettere una migliore compliance. La diagnosi precoce è indispensabile per una gestione ottimale.

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Parole chiave : Emicrania, Aura, Comorbilità, Depressione corticale invasiva, Genetica, Trattamento di crisi, Trattamento di fondo


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