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Infections à Bartonella - 01/01/98

[8-037-I-30]
Pierre Houpikian : Interne des hôpitaux de Marseille
Max Maurin : Maître de conférence des Universités, praticien hospitalier
Didier Raoult : Professeur des Universités, praticien hospitalier
Unité des Rickettsies, CNRS : UPRESA 6020, Faculté de Médecine de Marseille, 27, Boulevard Jean-Moulin, 13385  Marseille Cedex 5 France
Articolo archiviato , inizialmente pubblicato nel trattato EMC : Maladies infectieuses e sostituito da un altro articolo più recente: cliccare qui per aprirlo

Riassunto

Résumé. - Cinq espèces de Bartonella ont actuellement un rôle pathogène connu chez l'homme : B bacilliformis, B quintana, B henselae, B elizabethae et B clarridgeiae. B bacilliformis, agent de la maladie de Carrion, était la seule espèce de ce genre jusqu'en 1993, date à laquelle les espèces appartenant au genre Rochalimaea ont été regroupées dans le genre Bartonella. B quintana, agent étiologique de la fièvre des tranchées, est également responsable de l'angiomatose bacillaire, de septicémies, d'endocardites, d'adénopathies chroniques. B henselae est l'agent étiologique de l'angiomatose bacillaire, de la péliose viscérale, de septicémies, d'endocardites et de la maladie des griffes du chat (MGC). Il n'existe qu'un isolat de B elizabethae, obtenu par culture à partir du sang d'un patient présentant une endocardite. B clarridgeiae est une espèce de découverte récente impliquée dans un cas de MGC. Le spectre des infections liées aux bactéries du genre Bartonella n'a cessé de croître au cours des 5 dernières années, en partie du fait de l'apport des techniques modernes de biologie moléculaire. De nombreux aspects demeurent toutefois méconnus, concernant en particulier l'épidémiologie, la physiopathologie ou le traitement de ces affections.

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