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Microsanguinamenti intracerebrali - 10/06/19

[17-046-B-90]  - Doi : 10.1016/S1634-7072(19)42493-8 
L. Puy a, b, C. Cordonnier a, b
a Service de neurologie et pathologie neurovasculaire, Centre hospitalier universitaire de Lille, Hôpital Salengro, boulevard Émile-Laine, 59000 Lille, France 
b Institut national de la santé et de la recherche médicale (Inserm) U1171, Université de Lille, 1, place de Verdun, 59045 Lille, France 

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Riassunto

I microsanguinamenti cerebrali o microbleeds (MB) sono piccole lesioni arrotondate visibili in risonanza magnetica (RM), ipointense sulle sequenze in eco di gradiente (GRE) T2* o in sequenza di suscettibilità magnetica. Si osservano MB in circa il 5% dei soggetti anziani sani, nel 30% dei pazienti con precedenti di accidente vascolare cerebrale (AVC) ischemico, nel 60% dei pazienti con precedenti di emorragia cerebrale e nel 20% dei pazienti con Alzheimer. Sono marcatori della gravità della malattia cerebrovascolare sottostante e costituiscono un elemento di orientamento per la diagnosi eziologica delle microangiopatie: i MB esclusivamente lobari sono a favore di un'angiopatia amiloide cerebrale (AAC), mentre i MB profondi sono a favore di un'arteriopatia delle perforanti profonde. Potrebbero anche essere un marcatore di rischio vascolare (di natura emorragica o ischemica) ma anche di un rischio di declino cognitivo, disabilità e morte.

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Parole chiave : Microsanguinamenti cerebrali, Microbleeds, Microangiopatia, Accidente vascolare cerebrale, Cognizione, Diagnostica per immagini cerebrale


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