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Valutazione dell'aprassia gestuale e della disprassia nel contesto dei disturbi neuropsicologici - 19/07/20

[26-010-K-10]  - Doi : 10.1016/S1283-078X(20)43785-X 
N. Sève-Ferrieu a : Ergothérapeute, cadre de santé, expert clinicienne NER21, ex-directrice de l'ADERE, V. Barray b : Ergothérapeute
a 52, rue Vitruve, 75020 Paris, France 
b Service de médecine physique et de réadaptation de l'enfant, Hôpital Poincaré, 104, boulevard Raymond-Poincaré, 92380 Garches, France 

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Riassunto

Dopo aver ricordato i modelli cognitivi della concezione e della produzione del gesto, gli autori specificano i loro contributi sulla comprensione dei meccanismi patogenici delle aprassie gestuali. Viene descritta la metodologia di valutazione, sia essa di natura analitica o ecologica. La valutazione nel contesto di una disprassia con la sua specificità di sviluppo è prevista tanto attraverso una sintesi degli ultimi lavori riguardanti i meccanismi sottostanti e i tentativi di tipologie quanto attraverso la frequente comorbilità con altre difficoltà di sviluppo suscettibili di interferire con la comprensione dei risultati. La valutazione analitica dell'adulto aprassico è prevista in base a due batterie. La prima batteria, relativa al protocollo di Angers, è costruita a partire dall'osservazione dei comportamenti gestuali patologici. La valutazione di un disturbo gestuale (aprassia ideomotoria) si realizza osservando le capacità del paziente di riconoscere le pantomime e di produrle lui stesso. Quella del disturbo nell'uso degli oggetti (aprassia ideatoria) si basa sul modello cognitivo che dissocia la concezione gestuale dalla sua produzione. La seconda batteria di valutazione delle prassie (BVP) è costruita secondo il modello teorico cognitivo di Rothi e Goldenberg, sviluppato sulla base del modello di Roy e Square. L'obiettivo dei test è di valutare in modo specifico ciascun circuito dell'architettura cognitiva modulare, secondo il metodo di input proposto. In questo contesto, gli autori raccomandano di approfondire la valutazione dell'agnosia corporea. La valutazione ecologica si svolge con le attività quotidiane, sia spontanee che costruite dal terapista. Essendo il suo obiettivo qualitativo, il valutatore osserva e analizza l'impatto delle facilitazioni per evidenziare le disabilità e le abilità della persona nelle attività quotidiane. La valutazione del bambino cerca di evidenziare e quantificare il suo deficit prassico, nonché le difficoltà ad esso associate, allo scopo di sviluppare un piano di trattamento nel contesto di una disprassia dello sviluppo (DS) già diagnosticata. Dopo la presentazione di alcuni test prassici, sono proposti test percettivi visuospaziali, tenuto conto della frequenza delle difficoltà visuospaziali congiunte, e test sensorimotori, che consentono di precisare il livello di coordinazione motoria. Le conseguenze della disprassia sono anche sistematicamente valutate sulla scolarità, comprese la scrittura e la matematica, ma anche sulle attività della vita quotidiana (AVQ), in un approccio più ecologico. Gli autori raccomandano di associare a questo approccio quantitativo un'analisi qualitativa delle prestazioni del bambino per orientare al meglio la terapia.

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Parole chiave : Aprassia gestuale, Disprassia, Valutazione analitica, Valutazione ecologica


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