Terapia occupazionale e cinesiterapia: complementarietà in evoluzione - 31/07/09
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Riassunto |
Troppo a lungo misconosciuta dal grande pubblico, confusa con altre attività oppure limitata a una semplice «occupazione» dei pazienti ospedalizzati, la terapia occupazionale ha trovato il suo posto in seno all'organizzazione sanitaria e medicosociale. Si pone a cavallo della cura, dell'accompagnamento all'inserimento e della ricerca di una migliore indipendenza per tutte le persone in situazione di handicap. I suoi interventi multipli si fondano su una condotta tipica e condivisa, che mobilizza concetti sempre in evoluzione. La sua complementarietà con la cinesiterapia è innegabile e auspicabile. Risponde alla necessità di mantenere una prestazione di qualità, globale e personalizzata, che assicuri così un servizio di sanità pubblica malgrado un contesto e vincoli sempre più complessi. Sembra pertanto indispensabile una coordinazione ragionata, sia in ambiente specializzato sia in ambulatorio. Passa per una migliore conoscenza reciproca dei potenziali e limiti di ciascuno, per una considerazione.
NdT: in Francia ergothérapie; nei paesi anglosassoni e in Italia terapia occupazionale (TO). «Ergoterapia» è riservato alle attività lavorative, per lo più utilizzate come propedeutiche al reinserimento lavorativo: pioniere in Italia ne è stato negli anni Cinquanta Gherardo Gerundini a Legnano.
NdR: tutti gli acronimi del testo, salvo diversamente specificato, si riferiscono all'originale.
Il testo completo di questo articolo è disponibile in PDF.Parole chiave : Terapia occupazionale, Ergoterapia, Interdisciplinarietà, Riabilitazione, Rieducazione
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